le caratteristiche del cashmere riconoscere un tessuto originale
pubblicato il:01/08/2023

Le caratteristiche del cashmere: come riconoscere un tessuto originale?

La celebre stilista Coco Chanel un giorno disse: «Nessun uomo ti farà sentire protetto ed al sicuro come un cappotto di cachemire ed un paio di occhiali neri». Come darle torto? Il filato pregiato rilascia una sensazione avvolgente, calorosa ed al tempo stesso delicata, quasi come se fosse un abbraccio.
Tuttavia, è importante avere ben presenti le caratteristiche del cachemire per evitare di incappare, e soprattutto acquistare, sciarpe e maglioni finti “originali”. Allora, quali sono gli accorgimenti necessari per riconoscerlo?

Un filato unico nel suo genere: la differenza tra cachemire e lana merino

Il primo step per riconoscere il cachemire è saperlo differenziare dagli altri filati pregiati in circolazione. Tra questi il suo principale concorrente è indubbiamente la lana merino. Quali sono le principali differenze?
Innanzitutto, la provenienza. La pecora di razza Merino è originaria della Nuova Zelanda e dell’Australia, mentre la capra Hircus (quella da cui viene ricavato il cachemire) brulica tra Mongolia, Iran, Afghanistan, Turchia e India.
Oltre alla localizzazione geografica, le caratteristiche del cashmere si distinguono da quelle della lana merino per altri rilevanti aspetti.

  • Resistenza: lo spessore dei filati di cachemire è di appena 15 micron (circa la metà dello spessore di un capello). Nonostante questo dettaglio contribuisca all’ineguagliabile delicatezza del tessuto, lo rende anche meno resistente rispetto alla lana merino;
  • Leggerezza: ancora una volta lo spessore estremamente ridotto dei filati del cachemire rende i tessuti molto più leggeri rispetto agli altri presenti in commercio.
  • Morbidezza: entrambe i filati non graffiano. Tuttavia, al tatto il cachemire risulta più delicato e soffice;
  • Infeltrimento: tra le caratteristiche del cashmere spicca anche la sua capacità di non infeltrirsi rispetto alla lana merino, la quale solitamente dopo i primi lavaggi tende a compattarsi.
  • Profumo: a differenza della lana merino, il cachemire non assorbe praticamente gli odori.

Ultima, ma non meno importante differenza tra cachemire e lana merino è la destinazione d’uso. Il filato ottenuto dalla capra Hircus viene sfruttato per produrre capi di altissima qualità come le note sciarpe e maglioni, mentre la lana merino è utilizzata soprattutto per la creazione di abbigliamento tecnico per lo sci e per il trekking.

I test per riconoscere il cachemire

Dopo aver osservato le caratteristiche del cashmere che lo differenziano dalla lana merino, passiamo alla pratica: nei prossimi paragrafi impareremo alcuni semplici tricks che ci permetteranno d’intuire facilmente l’originalità del tessuto.

Il test dell’etichetta

Sembrerà banale, ma la prima operazione da effettuare per verificare la veridicità di un tessuto in cachemire è ovviamente guardare la sua etichetta. La legge italiana prevede che su di essa vengano riportate in maniera chiara e precisa i materiali utilizzati per la produzione. Se troverai quindi la scritta “100% cachemire” potrai quindi esser tranquillo dell’originalità del tessuto.
E come comportarsi se l’etichetta non è presente? In questo caso, non ti resta che provare i prossimi “trucchetti”!

Il test del tatto

Una delle principali caratteristiche del cashmere è ovviamente la sua morbidezza. Come già accennato qualche riga più su, essa è dovuta al diametro incredibilmente sottile dei suoi filati. Sono così piccoli che da una capra Hircus si riesce a produrre a malapena una sciarpa all’anno (anche per questo motivo il costo del cachemire è altissimo!).
Inoltre, la forma irregolare dei filati fa sì che essi aderiscano tra loro evitando quella sensazione ruvida e grossolana tipica di altre tipologie di lana. Quindi, il test del tatto consiste nello strofinare il capo sulla guancia: se il tessuto non ti darà una sensazione di graffio o bruciore, molto probabilmente sarà 100% cachemire.

Il test visivo

Una sciarpa di cachemire sa colpire non solo al tatto, ma anche alla vista. La qualità dei filati pregiati si riflette anche nei colori, i quali devo essere sempre ricchi e vividi. Se il tessuto riuscirà a colpirti per il suo “scintillio”, avrà buone probabilità di esser stato realizzato in cachemire.

Il test del fuoco

Prima di raccontarti il test del fuoco è necessario fare una premessa: evita di provarlo a casa e soprattutto non farlo mai fare a dei bambini. Come potrai immaginare dal nome, questa prova valuta le proprietà ignifughe del tessuto. Infatti, il vero cashmere è resistente al fuoco.
Come effettuare questo test? Prendi un pizzico di fibre dalla sciarpa e pressale per compattarle. A questo punto con un accendino accendi un piccolo fuoco. Se il tessuto bruciato sarà vero cachemire, i filati non lasceranno espandere le fiamme, ma tenderanno semplicemente a restringersi.
Altro dettaglio fondamentale da valutare è l’odore emanato durante la combustione. Il cachemire “puzza” di capelli bruciati, ovvero rimanda alla mente quella tipica sensazione di “pollo bruciato”. Al contrario, se avessi dato alle fiamme un tessuto composto in parte da fibre sintetiche, si sarebbe liberato rapidamente nell’aria del fumo nero seguito da un fastidioso odore di plastica bruciata.
Con questa raccolta di semplici e utili consigli potrai riconoscere facilmente la qualità dei tuoi tessuti. Le caratteristiche del cashmere sono a dir poco uniche: lasciati coccolare dalla morbidezza delle sue sciarpe e regalati un tocco di stile che non passerà certamente inosservato.